EQUALITY

Sono particolarmente affezionata a questo disegno perché ha una storia non lineare. Ho studiato la curva di Lorenz per un esame di economia. In breve, rappresenta la distribuzione - generalmente della ricchezza o del reddito- all'interno di una popolazione.La linea che lo taglia diagonalmente è la linea di perfetta uguaglianza, e rappresenta la situazione in cui ogni individuo possiede esattamente la stessa quota di reddito o ricchezza.La curva di Lorenz è sotto questa diagonale e mostra quanto è diseguale la distribuzione: più è lontana dalla diagonale, maggiore è la disuguaglianza.
Forse nei Principi di Economia di Alfred Marshall lessi una citazione di Nassau William Senior: (trad.) “Per quanto forte sia il desiderio di varietà, è debole rispetto al desiderio di distinzione [...] un sentimento che si può definire la più potente delle passioni umane”. 

Il primo disegno nacque dall’associazione tra la curva di Lorenz e questa citazione. Ho reso quella line di uguaglianza un’utopia, irraggiungibile, irreale. Ne ho fatto un manifesto di sfiducia nei confronti dell’umanità.

Il tempo, le esperienze degli anni successivi, la necessità di un cambio di approccio sostanziale, hanno richiesto una seconda versione.




Asse X _ Popolazione: forse ricordando che rappresenta singoli individui, nessuno uguale all’altro ma tutti accomunati da esperienze, percezioni, valori, aspirazioni, può restituire un senso di appartenenza slegato da classificazioni

Asse Y | Ricchezza: forse mettendola in relazione con l’idea di benessere e felicità, può assumere un significato più ampio, includendo il concetto di opportunità.

Bisettrice / Uguaglianza: Esiste la diseguaglianza. Esiste l’iniquità. Prende forme diverse in contesti diversi, ma è una condizione diffusa. Esiste anche l’uguaglianza, esiste anche l’equità. Esiste dove si coltivano consapevolezza, rispetto, senso di responsabilità e senso di giustizia. Esiste in pensieri e azioni che la rendono un valore di riferimento.

Così ho lasciato spazio all’idea che quella curva possa essere ricucita, almeno in parte. Che chiunque possa mettere un punto.

Lucrezia B. Fenoaltea Pièche


Asse X _ Popolazione: forse ricordando che rappresenta singoli individui, nessuno uguale all’altro ma tutti accomunati da esperienze, percezioni, valori, aspirazioni, può restituire un senso di appartenenza slegato da classificazioni

Asse Y | Ricchezza: forse mettendola in relazione con l’idea di benessere e felicità, può assumere un significato più ampio, includendo il concetto di opportunità.

Bisettrice / Uguaglianza: Esiste la diseguaglianza. Esiste l’iniquità. Prende forme diverse in contesti diversi, ma è una condizione diffusa. Esiste anche l’uguaglianza, esiste anche l’equità. Esiste dove si coltivano consapevolezza, rispetto, senso di responsabilità e senso di giustizia. Esiste in pensieri e azioni che la rendono un valore di riferimento.

Così ho lasciato spazio all’idea che quella curva possa essere ricucita, almeno in parte. Che chiunque possa mettere un punto.

Lucrezia B. Fenoaltea Pièche
Sono particolarmente affezionata a questo disegno. Ho studiato la curva di Lorenz per un esame di economia. In breve, rappresenta la distribuzione - generalmente della ricchezza o del reddito- all'interno di una popolazione. La linea che lo taglia diagonalmente è la linea di perfetta uguaglianza, e rappresenta la situazione in cui ogni individuo possiede esattamente la stessa quota di reddito o ricchezza. La curva di Lorenz è sotto questa diagonale e mostra quanto è diseguale la distribuzione: più è lontana dalla diagonale, maggiore è la disuguaglianza.

Forse nei Principi di Economia di Alfred Marshall lessi una citazione di Nassau William Senior: (trad.) “Per quanto forte sia il desiderio di varietà, è debole rispetto al desiderio di distinzione [...] un sentimento che si può definire la più potente delle passioni umane”. 

Il primo disegno nacque dall’associazione tra la curva di Lorenz e questa citazione. Ho reso quella linea di uguaglianza un’utopia, irraggiungibile, irreale. Ne ho fatto un manifesto di sfiducia nei confronti dell’umanità.

Il tempo, le esperienze degli anni successivi, la necessità di un cambio di approccio sostanziale, hanno richiesto una seconda versione.


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