YOU ARE, THEREFORE, I AM, THEREFORE

“Penso, dunque sono” - Descartes.
E il mondo piange, sanguina, ferito da brutale superficialità, da una dimensione umana ridotta all'autoreferenzialità, alla solitudine.
“La barbarie del pensiero è nella semplificazione, nella disgiunzione, nella separazione, nella razionalizzazione… a tutto scapito della complessità, dei nessi inscindibili, e anche del sogno e della poesia” -Edgar Morin
Sono perché percepisco, ho un'esperienza del mondo intorno a me, di cui sono indissolubilmente parte.
Sono, agisco, ho un impatto. “I am, therefore,”
Se prendessimo coscienza, come umanità, dell'interdipendenza, dell'interconnessione che definisce l'esistenza, dell'importanza di quel “therefore”; se fossimo in grado di rivolgere un “sacro Sì” - Nietzsche - alla vita, forse potremmo sperare in un mondo in cui ciascuno partecipa con il proprio essere, consapevole della propria relatività, a un processo di co-evoluzione democratico, ecologico, consapevole.
Lucrezia B. Fenoaltea Pièche