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"uno spazio di pensiero collettivo, dove partecipare alla co-creazione di un paradigma alternativo attraverso ricerca, scelta e condivisione."
Omaggio all'Arte

Omaggio all'Arte

Domenica, Novembre 2, 2025

"[...] con l'estendersi della Rivoluzione industriale [...] la fede nel progresso diventò in occidente l'ortodossia comune della destra e della sinistra. [...]. Come tutte le fedi, questa definiva il presente, giustificava l'azione, interpretava il passato, divinava il futuro" - Stefano Fenoaltea, Le due facce del progresso¹
"le scoperte rivoluzionarie in ambito scientifico non avvengono quando si aderisce alle condizioni restrittive del paradigma disciplinare esistente: [...] le scoperte rivoluzionarie sono semi di anticonformismo determinati a germogliare alla luce del pensiero libero" - Monica Gagliano, Così parlò la pianta²

Papà è un anticonformista.

Lo ricordano per lo più per il suo lavoro come storico economico "dall'instancabile impegno e meticolosità scientifica", e per il suo carattere difficile, "severo", "esigente", il cui "atteggiamento come membro della facoltà cooperativo e disponibile era discutibile, per usare un eufemismo".³

Pochi lo ricordano anche come un ricercatore "curioso, acuto, paziente" felice di dedicarsi a "ore di telefonate la domenica mattina"⁴ per aiutare un collega o uno studente con la stessa cura che caratterizza ogni suo lavoro.

Dei dettagli dei suoi studi cliometrici posso dirvi ben poco, non avendo, ahimè, seguito le sue orme.

Né posso biasimare chi lo abbia trovato un personaggio complesso - uno dei suoi ultimi articoli delinea brutalmente i fallimenti della sua stessa disciplina, la storia economica:

"Noi cliometrici abbiamo fallito come economisti, perché non abbiamo trascinato la professione fuori dal XIX secolo e nel XX; abbiamo fallito come storici, perché non prendiamo seriamente la misurazione e fraintendiamo “i dati”; e abbiamo fallito clamorosamente come storici economici, perché retroproiettiamo il “PIL” come se misurasse effettivamente il prodotto interno lordo." ⁵

Il mio ricordo, la mia esperienza di papà è quella di un artista, capace di esprimere la sua arte tanto con le parole quanto con i numeri, e la cui arte a sua volta non è che espressione del suo amore per la ricerca: sincero, disinteressato, incapace di concepire il compromesso morale, libero dall'ambizione e dalla conformità, presente tanto nella condivisione più aperta e generosa, tanto nella critica più feroce.

Ero partita con l'intenzione di scrivere un articolo sul progresso, e la necessità di decostruirne la narrativa. E' quell'esigenza che sentiamo come urgente, quella ricerca che accompagna questo progetto polimorfo. Ma la bellezza della ricerca è l'imprevedibilità della sua evoluzione. Per cui eccomi qui, a raccontarvi di mio padre per raccontarvi dell'Arte, e dei tanti Artisti che sto incontrando lungo la strada.

Artisti che negli ambiti più diversi - dalla fisica alla biologia, dalla filosofia alla sociologia all'economia, dalla musica alla pittura - mettono in discussione i paradigmi esistenti, consapevoli che devono mettere in discussione per primi se stessi, "i pregiudizi che hanno inevitabilmente interiorizzato semplicemente vivendo nel mondo in cui viviamo." (trad.)- Gustavo Esteva, Salvatore Babones, Philipp Babcicky, The Future of Development: A Radical Manifesto⁶

Artisti, che hanno già ben chiara la fallimentarietà di un sistema "basato sul socialismo dei costi, e il capitalismo dei profitti" (trad.) Vandana Shiva_Earth Democracy, Organizing Equality in Diversity⁷

Artisti, che già riconoscono nell'attuale concezione di progresso, di sviluppo, di crescita infinita - una narrativa, un "mito" - Marjorie Kelly, Wealth Supremacy⁸

Artisti, già a lavoro per decostruire il mito: "ciò di cui abbiamo bisogno sono economie che ci facciano prosperare, indipendentemente dal fatto che crescano o meno." (trad.)- Kate Raworth, Doughnut Economics: Seven Ways to Think Like a 21st-Century Economist⁹

Artisti, impegnati a perseguire un paradigma alternativo, in cui "le persone si sentono sicure nei loro bisogni fondamentali e possono utilizzare la propria energia creativa per sostenere il fiorire di tutta la vita su questo pianeta. [...] in un ambiente naturale rigenerato, sicuro e vitale, perché abbiamo imparato a restituire quanto ci viene dato. Quando abbiamo voce sul nostro destino collettivo e troviamo appartenenza, significato e scopo attraverso un’autentica connessione con le persone e il pianeta che ci sostengono." (trad.)- Wellbeing Economy Alliance¹⁰

Artisti, che hanno fiducia in un cambiamento, in "uno slittamento concettuale in grado di dissolvere questo ciclo ridicolo, sovvertendo la nostra visione condizionata del mondo affinché dallo sfondo ordinato di silenziosi obblighi e realtà preconfenzionate, che ci impediscono di vedere le soluzioni innovative che potrebbero condurre al benessere planetario e alla pace, possa emergere una perturbazione insubordinata" - Monica Gagliano, Così parlò la pianta²

Artisti, che hanno compreso che "la barbarie del pensiero è nella semplificazione, nella disgiunzione, nella separazione, nella razionalizzazione [...] a tutto scapito della complessità, dei nessi inscindibili, e anche del sogno e della poesia" - Edgar Morin¹¹

Artisti, che aspirano a una rinnovata consapevolezza che dia "forma e significato all'esperienza" - Federico Faggin¹²

Artisti, che accettano che "la risposta è accettare di non poterne dare mai una definitiva" - Carlo Rovelli¹³

Artisti, ribelli, anticonformisti. Pronti a prendersi i pomodori ma non disposti a rinunciare alla responsabilità e all'opportunità di partecipare.

Così questo articolo - se può ancora definirsi tale - è un'occasione per ringraziarli, perché l'umanità ha bisogno di Artisti, ha bisogno di ispirazione, ha bisogno di creatività nel ridisegnare i suoi paradigmi.

E forse è un'occasione per ricondividere l'augurio che li accomuna: che si coltivino cura, scopo, amore per la ricerca; l'espressione autentica che rende Arte ogni mestiere, e Artista ogni persona.

Lucrezia B. Fenoaltea Pièche
Stefanosdottir

Note
  1. Fenoaltea, Stefano. “Le due facce del progresso.” In _Duemila. Verso una società aperta. Economia e finanza_, vol. 1, a cura di M. Moussanet, [pagine]. Milano: Il Sole 24 Ore, 2000
  2. Gagliano, Monica. Così parlò la pianta. Un viaggio straordinario tra scoperte scientifiche e incontri personali con le piante. Tradotto da Alessandra Castellazzi. Roma: Nottetempo, 2022.
  3. https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2021/Visco_intervento_Fenoaltea_12112021.pdf
  4. https://www.francoangeli.it/rivista/getArticoloFree/69526/It
  5. https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/quaderni-storia/2018-0044/QSE-44.pdf
  6. Esteva, Gustavo; Babones, Salvatore; and Babcicky, Philipp. The Future of Development: A Radical Manifesto. Bristol: Policy Press, 2013.
  7. https://youtu.be/VpdwwbuEvNs
  8. https://marjoriekelly.org/wealthsupremacy/
  9. Raworth, Kate. Doughnut Economics: Seven Ways to Think Like a 21st-Century Economist. London: Random Uk, 2018.
  10. https://weall.org/
  11. https://www.corriere.it/sette/25_luglio_25/il-filosofo-edgar-morin-l-improbabile-non-e-impossibile-la-lezione-dei-miei-104-anni-di-vita-fea189ae-c125-4f46-a7f6-6ed38ee29xlk.shtml
  12. https://youtu.be/ZpSVUcsTXsI
  13. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/27/carlo-rovelli-eguaglianza-cose-lezioni-americane-notizie/8171184/
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